Il Vino dell'Oste
Il vino dell'oste è una tradizione molto radicata che nasce da secoli di cultura contadina e di convivialità. Già dagli antichi Romani il vino era parte della vita quotidiana, spesso mescolato con acqua o spezie, e ogni famiglia, villa o fattoria produceva il proprio vino. Nel Medioevo e fino a gran parte del Novecento, nelle campagne italiane quasi ogni contadino aveva la sua piccola vigna e produceva vino in damigiane o botti, non solo per sé ma anche per parenti e amici.
Successivamente nelle osterie e trattorie popolari, soprattutto dal dopoguerra in avanti, si iniziò a servire ai clienti il vino proposto dall’esercente e acquistato da produttori locali, era un vino che il proprietario riteneva più genuino, spesso sfuso, versato direttamente dalla botte o dalla damigiana in caraffe di vetro. Un vino onesto e strettamente legato al territorio, per pranzi familiari, chiacchiere tra amici, e piatti tradizionali.
Ancora oggi, in moltissime trattorie, chiedere “il vino proposto dal ristoratore” significa affidarsi al gusto e alla scelta del ristoratore, che seleziona un vino locale da offrire ai suoi clienti. Negli ultimi anni il concetto si è evoluto: ma molti ristoratori scelgono ancora bottiglie, botti o vini sfusi da cantine di fiducia e sempre legati al territorio.
Possiamo dire che il vino di rappresentanza di un ristoratore in Italia non è mai stato un prodotto standard, ma un gesto di ospitalità e autenticità, un modo per dire: “ti offro il vino che berrei anch’io a tavola con questo menù”.
Per maggiori informazioni potete consultare: https://it.wikipedia.org/
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